La punta dell’iceberg è oramai ben visibile, ora spetta alle imprese evitare la fine del Titanic, o la sua…
Le notizie in rete diffuse a seguito della pubblicazione dei risultati finanziari di Meta, e il susseguirsi di dichiarazioni e commenti, evidenziano che nel “blu oceano” in cui navigano molte le imprese è comparso un iceberg che sta galleggiando pericolosamente.
Finalmente una nota positiva, l’iceberg è stato avvistato da tutti.
Partiamo da chi in qualche modo l’ha segnalato per primo quest’iceberg, ovvero META, anche perché è proprio il loro ultimo report ad aver scatenato le odierne discussioni, ad aver aperto nuovi scenari e soprattutto ad aver generato variazioni finanziarie nei mercati, unico atto concreto.
Intanto i mancati guadagni se ben si legge il report, possono essere eventualmente imputati a dei fattori di rischio che includono i continui sforzi in materia di privacy e di regolamentazione, i rischi legati all’impedimento ad effettuare attività, vendere pubblicità, sino a potenziali limitazioni d’accesso, causati da azioni e indagini governative e non ultimo i cambiamenti dello iOS di Apple e di normative in atto.
Quindi consci dei rischi una serie di manovre sono sicuramente state fatte per evitare l’iceberg, ecco perché primi nell’avvistamento.
Ma quale è l’iceberg che incombe?
Benché visibile da anni, grazie ai risultati finanziari di qualcuno ora è diventato evidente a tutti.
È utile avere consapevolezza dei rischi di navigazione, soprattutto se chiamati a decidere strategie d’impresa, e l’aiuto che loro hanno dato nell’evidenziarlo è lodevole.
Iniziamo dagli elementi che lo compongono, che è ciò che lo rende massiccio e complesso da aggirare, vedremo poi qual è l’alternativa all’aggiramento per continuare a navigare tranquilli.
Abbiamo come componenti primari: la privacy, diritti e dignità delle persone, la territorialità dei dati e il loro trasferimento, le norme e il loro uso come elemento competitivo tra imprese, a questo riguardo le privacy nutrition label di Apple insegnano, la geopolitica e i diritti nazionali e internazionali, le frontiere politiche e le norme nazionali, le comunità politiche, la reputazione delle imprese, la privacy delle imprese, ovvero il cliente è mio e me lo gestisco io, e non ultima la sicurezza delle informazioni.
Nel tempo come si vede è diventato sempre più massiccio e strutturato quest’iceberg, perché la sua strutturazione era ben visibile da anni.
Che nessun dorma, perché la rotta di collisione è inevitabile anche per coloro che oggi navigano dritti e concentrati con i loro carichi di tecniche di AI, metaverso e affini stati di alterazione da portare in porto, che vanno così spediti e non vedono l’iceberg che incombe su di loro.
Che fare?
Quanto sta accadendo è ulteriore segnale che si sta passando in una fase diversa e nuova della digital disruption, fenomeno che impatta il mondo socioeconomico da anni e che ora richiede un cambio di marcia.
L’avvisaglia del distacco di un iceberg delle dimensioni odierne però era evidente da anni, tant’è che ad esempio ciò portò alla nascita proprio tre anni fa di ReD OPEN, oggi lo spin-off universitario che proprio di questi temi si occupa e proprio per questo motivo abbiamo istituito gli “Awareness-raising workshop” per aiutare la navigazione in queste acque che compongono un oceano blu sempre più oscuro, minaccioso e limaccioso.
Il tutto ruota intorno al nostro “Center for Responsible Innovation”, la ReD OPEN Factory a cui invito chiedere approfondimenti, perché in effetti il tempo è adesso.
Dimenticavo, l’alternativa ..
Ma non è che il Titanic che sta rischiando di inabissarsi, così a molti appare, in realtà non si stia trasformando in un nuovo Nautilus?
Meditate gente, meditate, i mondi sommersi sono dovunque intorno a noi.
La conversazione continua altrove