Nei giorni scorsi, abbiamo organizzato due incontri in collaborazione con la Cassa Rurale di Ledro – Banca di Credito Cooperativo sui temi della privacy, della cybersecurity e della consapevolezza sull’uso responsabile delle nuove tecnologie.
La rapida diffusione di strumenti digitali, la necessità dettata dalla pandemia di “digitalizzare” gran parte delle nostre abitudini e, più recentemente, il raggiungimento degli obiettivi del PNRR in termini di trasformazione digitale, hanno portato nelle case di tutti noi strumenti e dispositivi fino a pochi anni fa nemmeno lontanamente immaginabili.
Per intenderci, abbiamo in salotto macchine con una potenza di calcolo migliaia di volte superiore a quelle utilizzate per mandare l’uomo sulla luna nel ’69.
Senza voler valutare in questa sede se siano necessari o meno questi strumenti, vogliamo però porci una domanda: li conosciamo davvero? E soprattutto, conosciamo i rischi di un loro utilizzo inconsapevole?
La sera di lunedì 11 aprile, al Centro Culturale di Locca, la cittadinanza ha potuto partecipare a “E liberaci dal malware – spunti per un’educazione civica digitale”. Nell’occasione, Leonardo Benuzzi (Innovation Manager presso Gruppo Sartori Ambiente) ha moderato la discussione sui temi della privacy e della sicurezza informatica a cui hanno preso parte Duccio Canestrini (Antropologo), Alessandra Malerba (Director Cyber Law Competence Center di ReD OPEN), Andrea Rossetti (Co-Founder di ReD OPEN e Professore di Informatica Giuridica all’Università degli Studi di Milano Bicocca) e Marco Collotta (Responsabile EDP presso la Cassa Rurale di Ledro).
Si è parlato di privacy e cybersecurity, degli scenari più diffusi del phishing e dei rischi che corriamo più frequentemente utilizzando app e siti non sicuri, e sono state fornite le informazioni di base per potersi difendere.
Il pubblico ha dimostrato da subito un grande interesse verso il dibattito, rendendosi presto conto di come le situazioni descritte fossero all’ordine del giorno anche nel territorio della Val di Ledro.
Al termine dell’evento, è stata distribuita al pubblico una copia di “E liberaci dal malware”, l’ultimo Quaderno di ReD OPEN.
“Tok tok! Dove sono i miei dati?” è il titolo del programma con cui tutto il team di ReD OPEN ha coinvolto la mattina successiva una platea di 150 studenti, che si è dimostrata da subito sensibile al tema e desiderosa di imparare.
Il pubblico, in questa seconda occasione, è stato ancor più esigente: abbiamo parlato alle ragazze e ai ragazzi delle scuole medie dei rischi che corrono quotidianamente sui social.
Forse, sapere che tra gli 11 e i 14 anni quasi tutti hanno un proprio smartphone e almeno un profilo sui social più diffusi sorprenderà qualcuno. L’utilizzo di questi strumenti si è diffuso rapidamente anche tra i giovanissimi, ma non è stato seguito da un’educazione che li rendesse in grado di percepirne i pericoli.
In Italia, se non legate al tema del cyber-bullismo, esistono davvero pochissime iniziative per sensibilizzare i più piccoli sui rischi della rete e dei social (che utilizzano per più di metà del loro tempo libero). Approfittare del fatto che si trovino ancora in un’età in cui gli insegnamenti sono metabolizzati molto in fretta è indubbiamente un vantaggio, e l’occasione non è stata sprecata.
Abbiamo utilizzato lo strumento della gamification per aumentare la loro consapevolezza verso un utilizzo di social e dispositivi connessi sempre crescente, abbiamo risposto alle loro curiosità, rassicurandoli di fronte ai rischi ma senza nasconderne la pericolosità, e abbiamo consegnato loro del materiale prezioso per non dimenticare gli insegnamenti della mattinata.
Entrambi gli incontri si sono svolti nell’ottica di un trasferimento di conoscenze, obiettivo fondamentale del nostro ruolo di spin-off, verso la cittadinanza, gli studenti e le imprese locali.
Ora, siamo tutti d’accordo sull’importanza del fattore umano come prima barriera a protezione di dati e informazioni, ma se quella barriera fossimo noi, sapremmo davvero proteggere i nostri dati personali o il patrimonio di informazioni della nostra azienda?
Chiediamocelo, e per cercare di dare una risposta che possa farci sentire più al sicuro, è possibile scaricare gratuitamente il pdf di “E liberaci dal malware” qui sotto.