Il riferimento sempre più diffuso ad elementi di Intelligenza Artificiale a volte può essere fuorviante, ed è ciò che emerge dall’articolo di Silvia Cereda, cyberlaw specialist di ReD OPEN, pubblicato sull’ultimo numero della rivista mediaLAWS.
A supporto di ciò è l’analisi del concetto di algoritmo che emerge dalla sentenza del Consiglio di Stato numero 7891 del 25 novembre 2021 e su cui si basa l’articolo.
In particolare si evidenzia come al fine di ottenere la fornitura di un pacemaker di alta fascia con elevato grado di automazione, non occorre che l’amministrazione faccia espresso riferimento a elementi di Intelligenza Artificiale, essendo del tutto sufficiente, anche in considerazione della peculiarità del prodotto, il riferimento allo specifico concetto di algoritmo, ossia di istruzioni capaci di fornire un efficiente grado di automazione, ulteriore rispetto a quello base, sia nell’area della prevenzione che del trattamento delle tachiaritmie atriali.
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