Diversamente da quanto accaduto nel 2016 con il GDPR sul tema della protezione dei dati personali, la proposta legislativa europea per l’Intelligenza Artificiale non è un fenomeno isolato. Nell’ultimo decennio la corsa all’AI è entrata nel vivo e Stati Uniti, Canada e molti altri Stati si sono uniti all’Unione Europea nel tentativo di regolamentarne lo sviluppo, limitandone i rischi.
Nonostante alcune differenze più o meno sostanziali negli approcci, quello che accomuna le proposte normative analizzate dal tavolo di lavoro della ReD OPEN Factory è la scelta delle valutazioni d’impatto come sistema per individuare i rischi che possono emergere dall’uso di questi algoritmi e al contempo adottare misure ragionevoli per limitarne l’impatto.
Il tema sarà al centro dell’incontro “Algorithmic Impact Assessment” in programma il 12 di settembre. Quello che già oggi pare essere certo è che le aziende si troveranno presto a dover far fronte ad un cambiamento significativo, in uno scenario globale con numerosi modelli di valutazione d’impatto degli algoritmi e dei sistemi di Intelligenza Artificiale, adottati o in fase di discussione. Anticipare alcune riflessioni e domande ora farà la differenza per quando adeguarsi sarà imperativo.
Tempestività e granularità saranno infatti due elementi chiave per rispondere con immediatezza all’ondata di regolamentazioni in arrivo, preservando le proprie posizioni sui mercati internazionali e garantendosi un più facile accesso a nuovi mercati.