Acronimo di “data protection impact assessment”, il termine DPIA dal 2018 è entrato a far parte del gergo diffuso soprattutto in settori aziendali facenti un uso costante di dati personali. La DPIA è lo strumento per valutare  l’impatto che un determinato trattamento di dati personali può avere sulla protezione dei dati stessi ed è richiesto dalla normativa quando il trattamento in questione può presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone.

Stando al GDPR e alle Autorità garanti, queste valutazioni sono obbligatorie tra l’altro nei casi di trattamento di dati con sistemi automatizzati o effettuati con nuove tecnologie, come ad esempio l’AI. Se fino ad oggi le DPIA erano l’unica valutazione d’impatto imposta a livello normativo per gli algoritmi di intelligenza artificiale, con l’avvento dell’AI Act dell’Unione Europea lo scenario potrebbe cambiare.

Uno dei principali interrogativi espressi dai partecipanti al tavolo di lavoro della ReD OPEN Factory sulle valutazioni d’impatto dell’intelligenza artificiale riguarda appunto la differenza tra le DPIA e le valutazioni previste dalla proposta dell’AI Act dell’Unione Europea.

“Qual è la differenza che sussiste fra le valutazioni d’impatto dell’intelligenza artificiale e quelle per la protezione dei dati personali?”

La protezione dei dati personali riveste un ruolo di primo piano tra i requisiti imposti dal legislatore per assicurare la legittimità dei sistemi di AI. Tuttavia non è il solo aspetto: anche robustezza tecnica e sicurezza, benessere sociale e ambientale, intervento e sorveglianza umana sono requisiti chiave che un sistema di AI dovrà soddisfare per poter essere considerato affidabile. E lo strumento della DPIA non è sufficiente per considerarli tutti.

Lo scenario è in evoluzione e un approccio olistico impone di guardare oltre l’AI Act europeo per capire come ci si sta muovendo oltre i confini dell’Unione Europea. Il governo dell’AI ha infatti tutti i presupposti per essere il terreno di confronto economico e geopolitico privilegiato dei prossimi anni.

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